22 agosto 2009

"Quando fuggi da un paese di 15.000 abitanti, in realtà vuoi fuggire solo da te stesso."


Le cose che mi mancheranno a Firenze saranno molteplici, come ogni volta che mi tuffo in un passato che molto probabilmente non sarà mai futuro, ma certamente sempre presente.


Mi mancherà uscire in ritardo e fare la solita salita per arrivare alla farmacia o al Torelli.

Mi mancherà il caffè, che qui ti danno caffè e bicchiere d'acqua leggermente frizzante e costa sempre 0.80 Euro.

Mi mancherà il caldo e la palma immobile del giardino anche di notte.

Mi mancherà il Fitz dove non vado mai.

Mi mancherà la stradina del BarBlu che anche senza signora resta la migliore per fumare.

Mi mancherà il piatto pronto in tavola.

Mi mancherà dire ai miei:"No, non fumo e non bevo quando esco. Tranne rare eccezioni".

Mi mancherà il Barrett.

Mi mancherà il Lambrusco al santuario.

Mi mancherà l'alba sul mare.

Mi mancherà l'apatia.

Mi mancherà Ale, che ogni parola è una gaffe.

Mi mancherà G'sè, che con lui la Notte Rosa è stata inaspettata.

Mi mancherà Michele, che ogni foto è in posa. Il falò con lui. E l'alba con lui accanto che mi ha coperta con il suo asciugamano perchè mentre dormivo mi ha sentita tremare.

Mi mancherà Specchio, che anche se finiamo gli argomenti, parliamo sempre.

Mi mancherà De' e i suoi momenti di nervosismo.

Mi mancherà Giusi per le risate.

Mi mancherà Giusy per le innumerevoli foto.

Mi mancherà Giaciu per i ricordi del liceo.

Mi mancherà andare in cucina e trovare mia madre che mi chiede cose.

Mi mancherà andare in mansarda per prendere un dvd e trovare mio padre che mi sorride.

Mi mancherà avere mio fratello alla mia destra mentre siamo a pranzo.

Mi mancherà aspettare la notte per fumare sul balcone.


E io lo so che parlo, parlo, parlo della mia voglia di fuggire, dico che non tornerò mai più qui, mai più per viverci, però poi capitano sere un po' così, capitano che ti dicono parole forti e un po' grandi, e sì, continuo a voler andar via. Ma vado così spesso via anche perchè poi so che è questo il posto in cui torno sempre.

13 agosto 2009

Come quando hai un buco allo stomaco ma nn hai fame.

E' una sensazione strana.
Un'irrequietezza particolare.
Forse solo uno sbalzo ormonale, chi lo sa.

Tanti e troppi volti in questa estate e un pensiero che è sempre altrove. Un pensiero che sempre fugge via.
Un corpo che è qui, una mente che vola. Lontano.
Una voglia che è distante. Ma sempre presente.

Forse è paura. Forse è che qui mi sento più persa in confronto di altri luoghi. Forse è che ci sono percorsi che vorrei seguire ma che non me ne danno il modo. O che semplicemente non voglio trovare.
[...Un angolo piatto che gira,
quest'anima dolce e cattiva che dice:" Guardami"...]
E' una vita che è chiusa in queste quattro mura.
Una vita intera.
Una vita che prende delle pause.
Una vita che forse è sempre nel posto sbagliato.
[..Ti puoi nascondere o giocare con chi vuoi]
Quante parole, Martini e pezzi di pizza. Discorsi sui misteri, discorsi sui mestieri. Un gradino e un giardino.
Un futuro incerto. Un passato con quella porta socchiusa. Con cose che cambieresti e non rifaresti.
[..Respirerò l'odore dei granai.
Pace per chi ci sarà.]
Poi ti siedi. Quando non senti più le voci. Niente più risate. Niente di niente. Il ticchettìo di una sveglia che non viene puntata più da troppo tempo. Il letto diventa un prato e il soffitto un cielo.
Tu con una spiga o un filo d'erba in bocca, che sa unpo' di Battisti, un po' di solitudine.
[...E tu dici La Vita.
...Una bussola, dovevi almeno portarla con te.
Una bussola.
Potevi almeno spiegarmelo come si usa una bussola.]
-Le frasi nelle parentesi quadre sono di De Gregori-

9 agosto 2009

I misteri di Internet

Ma se tipo io scrivessi qualcosa come SESSO o CACCA o ARMADILLO, quando la gente digita su Google queste parole esce anche il mio blog tra le varie pagine?

1 agosto 2009

"Gli amici sono la famiglia che scegliamo per noi stessi"


La odierei la nostalgia, se non mi desse quell'amara e adorabile sensazione di una stretta al cuore.

Basta una foto. A volte un semplice pensiero. E mi chiedo quale sia il mio posto realmente, nel mondo.



Ho un sapore misto di Martini e sigaretta. Le solite chiacchiere, le solite risate, il solito Martini, la solita oliva, uno dei tanti bar. E poi. Le persone. Le persone che cambiano. Io che non sono mai la stessa. Uguale solo nel ritardo, forse, in tutto. Uguale solo nel fare fotografie. Al mare, agli sguardi, a un sorriso, agli amici, a me. Come una testimonianza di un buffo viaggio. Come un ricordo di qualcosa che non sai se ci sarà ancora. Come una certezza che c'eri, che in quel momento stavi vivendo e anche sorridendo. Come il fermare il tempo, perchè sai che è inesorabilmente frettoloso.


Poi torni a casa. Ascolti una canzone. Metti qualche nuova foto nella cartella "Foto da stampare". Ricordi una giornata e una notte, una persona e poi ancora un'altra, una piazza e una vodka, una cena e una festa, un viaggio e una casa. E ti chiedi dove sei, adesso. Chi sei tra quelle te in foto. Chi vorresti essere. Chi sarai e cosa. E quando. Chi ti accompagnerà negli anni.

Ti chiedi se tutto ciò è solo un passaggio, un curioso autostop. Ti chiedi se tutto ciò ci sarà un giorno, tra anni. Ti chiedi chi sarà ancora al tuo fianco.

Io non lo so.

Ma so che compagni di viaggio migliori non potevo avere.


["Non lo so se la mia vita è felice, ma so che mi piace".

E molto.]



Oggi ho visto troppe fotografie...