13 marzo 2009

alla mia amica Marisa ^^

Ho sentito Marisa che, non era nemmeno tornata, e già aveva voglia di prendere un treno.
Ho notato che nei suoi lenti e gentili movimenti alberga il nervosismo del pre-qualcosa che non smorza più con una sigaretta. Però venerdì si è fatta una canna. Le è parso di tornare molto indietro nel tempo m'ha confidato. O forse un pò avanti.
Mi ha dato consigli pratici su come truccarsi gli occhi. Dice che lei si trucca solo gli occhi. E secondo me, fa bene. Con un buon trucco agli occhi, si mente meglio dico io.
Ora mangia scollegata e o mangia troppo o quasi digiuna ma sta cercando di diventare salutista.
L'ho vista con la frangetta, seduta a gambe incrociate, struccata e che mangiava con un dito la nutella e ho sorriso perchè sembrava una bambina o una Amèlie.

Poi sono uscita di notte. Ero uscita anche nel pomeriggio. Ho visto Firenze. E Firenze è irrimediabilmente collegata a lei.
Ascoltavo una delle tante canzoni che lei canticchia spesso in testa quando vuole essere felice e non lo è affatto ma non vuole ammetterlo nemmeno a se stessa. Lei crede che la tristezza sia una cosa molto triste e noiosa. E quando lo è, e capita, cerca di allontanarla camminando, forse guardando dalla finestra o semplicemente cantando.

Ascolto per la tredicesima volta una canzone struggente che piace tanto a Marisa e me la rivedo lì, che, nessuno l'ha vista, ma che cucinava un petto di tacchino o di pollo senza salse nè grassi mentre leggeva un libro.