Firenze è bella e sporca, come una zingara.
E' ricca e viziosa come la cocaina.
E' una città da guardare puntando gli occhi verso il cielo, e per me che cerco sempre le stelle, è una cosa facile.
Puzza di piscio nelle stradine più buie e anche in quelle affollate. Di fogna.
L'Arno è verde. A volte ci sono i topi o i pesci a 3 occhi di Springfield. Ha un quartire che io chiamavo Scoreggi (Careggi n.d.r.)appena approdata il primo anno, a 19 anni ancora da compiere, quando l'ubriacatura più grande fu questa città. Sbronza i quali effetti li ho ancora addosso.
Firenze è piccola nella sua grandezza. Tra una piazza e una pinta. Un lungarno e vecchie scale. Tra mercatini vintage e boutique. E' un pò tutto e non è nulla. Era sostanza, ora soprattutto apparenza.
Firenze è divertente per il trippaio, per la gente che aspira mezzo alfabeto, per i cartelli che scrivono sulle serrande dei negozi per giustificarsi della chiusura in un giorno lavorativo.
Firenze è stressante quando vedi un giapponese e sei sicuro che ne seguono altri 8 se ti va bene.Di cui uno di loro ti fotografa. E fotografa poi la merda di piccione.
Firenze è nervosa per le biciclette che ti invostono impazienti.
Firenze si sveglia piano alle 6, perchè non è di quelle città sempre sveglie e presenti. S'addormenta anche lei e a volte non compare quando mensionano città come Roma o Milano o Torino. Non le va.
Firenze è pudica. Vuol far vedere solo quello che vuole e chissà quante cose tiene segretamente conservate per sè, tra mura e pergamene e tele.
Firenze sa cucinare bene.La Ribollita è l'unico pasto di sola verdura che mangerei sempre.
Firenze è la città puttana, la città viziata, la città oscura, la città misteriosa, la città che ti lascia sempre qualcosa di sè dentro. Come una fede al dito. Con un'immagine, un ricordo, una Firenze dal Piazzale o De Gregori cantata da Claudio a Ponte Vecchio, un locale, un mimo, una battuta di un cameriere, un odore, un sapore.
Ti segna un pò dentro. E se sei pugliese di un piccolo paese di provincia e hai quasi 19 anni, ti cambia, anche se ti affoga e ti fa perdere il respiro.
Alcuni dicono che chi accarezza il porcellino nell'omonima p.zza, resterai a Firenze.
Domani lo farò.
E oggi, se dormirò, dormirò con la Cupola sotto il cuscino.
2 commenti:
Una delle dediche più belle che abbia letto su questa città.
Marì, lo sai che ormai sei proprio fiorentina?
bacio.
G
grazie :)
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