Vai via per giorni, per mesi. Poi torni, ritorni. E in una piccola parte di te avverti come la sensazione che sia passata solo qualche ora dall'ultima volta che eri seduta su questa sedia, a questa scrivania, con questa luce.
Forse non sono mai andata via, nè da qui, nè da nessun'altra parte al mondo.
Il profumo del bagnoschiuma che uso qui contrasta con la canzone che ascoltavo sempre prima di uscire a bere Lambrusco in una parte disparata di un paese di provincia.
E' stato bello vedere che le mie cose, hanno il mio "ordine", ancora. Ma appena entrata mi sono girata attorno. Mi sono vista allo specchio. Ho guardato le foto appese, qualche disegno ben riuscito. I libri. Fuori dalla finestra.
E per una frazione di secondo era come se quella camera non fosse stata mai mia. E per un attimo ho dimenticato chi fossi realmente.
Poi ritornano quelle piccole abitudini.
Quei rituali banali che hai inventato per giustificare quella pausa troppo lunga. Quei rituali che fai solo qui. Quelle cose che fai ti fanno stare bene.
Quella sensazione di libertà. Quello "sticazzi" applicato in pieno.
E ora, che sono quasi 3 giorni che sono di nuovo qui, mi sembra di non essere andata mai via. Che sono sempre stata qui in fondo ma con i soliti, cari, vecchi pezzetti di cuore lasciati in un giardino, in un bicchiere di Lambrusco, nel sorriso dei genitori, negli spuntini di notte con un fratello, nel discorso di un amico, in una notte rosa e in una bianca che poi basta che ci siano le persone giuste che mi dimentico anche del Martini bianco, in una risata.
In una nostalgia.
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