Capitano quelle notti in cui decidi di riordinare e cancellare vecchie mail e leggerle fa male quanto aprire un vecchio cassetto pieno di lettere mai spedite e fotografie sbiadite.
Capita che non riesci più a tenere a bada quell'essere infantile e instabile che di tanto in tanto prende il possesso di te.
Capita che ti affacci alla finestra e hai come la sensazione che una parte di te sia andata via nel mondo, tra la gente, lontano, e non sai che fine abbia fatto.
Capita che vedi in stazione come un padre abbraccia sua figlia, in lacrime, e invece tu stai mangiando un panino e guardi e pensi e non chiami e vai dritto.
Capita di volere tutti in uno stesso luogo in uno stesso istante e pensi che in fondo non è giusto, che in fondo è essere egoisti, è imporre agli altri cose che potrebbero colmare i tuoi giorni, estirpandoli dalla loro vita. E non si può. E non si fa.
Capita che arriva l'estate, che arriva il caldo e le zanzare, l'umidità e lo scirocco, la tristezza e la felicità. Capita che arrivino tutte le cose insieme, senza controllo. Oppure capita che ne arriva una alla volta, lentamente, così lentamente che ti ritroverai altrove ed eri su un treno già prima di fare il biglietto.
Capita che a volte sei felice e nello stesso tempo però anche triste.
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