3 giugno 2010

"Mi sono alzato dal letto e sono andato in cucina a bere un bicchiere di latte. Dopo qualche istante ho iniziato a piangere in silenzio. Sembrava piangessi per tutto, per quanto è bella e quanto è straziante la vita. Ho pianto per me, per la mia persona, per Francesca, per Federico, per Sofie, per Angelica e per Alice. Per l'infelicità che ha vissuto mio padre, per le carezze attese da mia sorella e mai avute. Ho pianto per mia madre. Ho pianto per tutti i colori dei fiori, per l'attimo esatto in cui si schiudono. Ho pianto per l'azzurro del mare e per la spuma bianca, per il vento che muove i rami, i pomeriggi silenziosi d'estate. Per la mia moka del caffè, per la bellezza di un bicchere di vino rosso, per il colore della frutta e per i peperoni gialli. Ho pianto a dirotto per ogni tramonto e per ogni alba. Per ogni bacio dato e per ogni lacrima asciugata. Per ogni cosa bella che ritorna, per la strada verso casa la sera. Per tutto il tempo che non ritornerà. Per ogni brivido vissuto, per ogni sguardo appoggiato. Ho pianto per il modo in cui mio nonno camminava e per la sua malinconia.
Le mie lacrime contenevano tutto. Ho pianto per quanto sono stato bene e per quanto sono stato male in tutta questa vita. Questa vita che per fortuna ho avuto il coraggio di amare, questa vita che mi sono preso e che ho voluto vivere fino a farla stancare al punto di desiderare un po' di riposo e desiderare di addormentarmi, come da piccolo, sul sedile della macchina."
Perchè queste sono le lacrime più belle. Le lacrime per un quadro. Per una parola storta e una giusta detta al momento giusto. Per uno sguardo che non ritrovi più. Per una notte senza stelle e per una con la luna piena. Per un regalo e per una telefonata. Per le cose stupende della vita e per le cose che feriscono.
Sì, sono le lacrime più belle.

Nessun commento: