24 aprile 2009

Un giorno, all'improvviso.


[La fantasia è più importante del sapere]


Ovvio che non è la primavera.

Ovvio che non sono i rinovirus. O meglio, loro c'entrano forse, almeno in parte.


E' follia. Sorpresa. Sono parole che non ti aspetti. Quel messaggio che mancava. Quel silenzio durante una telefonata.


E' bilico. E' che tanti vorrebbero essere al tuo posto e tu non riesci, non vuoi. O magari nessuno lo farebbe e tu neanche.


E' soldi in tasca e biglietteria di fronte a te. E' stazioni e navi. Un giorno, forse due, addirittura tre. Ore e Km. Cieli e onde. Uno zaino in spalla e un biglietto di ritorno prima ancora di fare quello d'andata.


E' massì-chettifrega-se non lo facciamo adesso quando?-ma ti pare-cosa vuoi che sia-.


E' tentazione.


E' una parte stranamente razionale di me che mi blocca quando tutto il resto di me vola in alto.


E' follia.

Semplice e pura follia.

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