L'ho riascoltata dopo forse 8mesi.
Forse un anno.
Era la canzone che mi ricorda di quando fumavo. Di quando era notte e Firenze era sotto la pioggia. Di quando io ero a casa ed era un sabato. E vedevo qualche programma di cucina su Sky. Di quando leggevo il libro sull'Espressionismo Astratto.
Di quando pensavo che era bello affacciarsi alla finestra e faceva freddo, faceva freddo fuori e freddo dentro.
L'ho sempre ascoltata quando sapevo che poi, in fondo, non ero felice. Quando le cose non volevo che andavano in quel modo.
Quando ero sola.
Era la canzone di quei momenti in cui vorresti uscire perchè piove e nessuno capirebbe che piangi. Ma non puoi, perchè è sempre di notte che succede. E allora ti fai la doccia, perchè così puoi dar la colpa dei tuoi occhi rossi allo shampoo.
Se ci penso non riesco a mandar giù.
Se ci penso, mi commuovo a quei tempi che furono. Poi tutto è cambiato. Persone che avevi paura che non volessero esser parte del tuo mondo, si sono infiltrate. E altre, non ci sono più.
E con questa canzone, con questa sigaretta mancata e questa sindrome pre-mestruale, l'Apple ha visto le mie prime lacrime.
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